Fibrobialgia: strategie nutrizionali per migliorare la sintomatologia

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Il termine FIBROMIALGIA deriva da "fibro" che indica i tessuti fibrosi (come tendini e legamenti) e "mialgia" che significa dolore muscolare. Per definizione La fibromialgia è una malattia cronica caratterizzata da dolore diffuso, rigidità muscolare, disturbi del sonno, stanchezza cronica, e riduzione del tono dell'umore. Può compromettere lo svolgimento delle comuni attività quotidiane, oltre ad avere un impatto negativo sulla maggior parte degli aspetti legati alla qualità della vita

La FM si manifesta con una una serie di sintomi, di cui i  principali sono:

  • dolore con iperalgesia (ogni stimolo anche minimo diventa doloroso),
  • rigidità articolare al mattino ed eccessiva tensione muscolare,
  • affaticamento al minimo sforzo da ipertono muscolare e nervoso.
  • sonno leggero e non ristoratore perché i muscoli tesi non permettono di riposare in modo adeguato,
  • Cefalee, nevralgie, parestesie.

È considerata una malattia reumatica, la cui causa e’ ancora sconosciuta, ma si ipotizza un’origine multifattoriale.

Viene diagnosticata per esclusione di altre patologie (quindi attraverso una diagnosi differenziale) e successiva palpazione dei 18 tender points , con un riscontro in 11 di essi.

Nella popolazione generale ha una prevalenza nei maschi tra lo 0,1% ed il 3,9% e nelle donne tra il 2,5% ed il 10,5% ed occupa il 2°-3° posto tra le malattie reumatiche.

Il ruolo dello stress, sia fisico che psichico, è noto come fattore di peggioramento sia del dolore sia di tutti i sintomi eventualmente ad esso associati.

Si e’ visto che il  rischio di sviluppare FM è aumentato in pazienti affetti da patologie croniche e autoimmuni come  il Lupus Eritematoso Sistemico LES, la sindrome di Sjögren , le spondiloartriti  e l’artrite reumatoide

Secondo la medicina funzionale  «La malattia è evidenziabile dalla neuroinfiammazione e dal cambiamento nel metabolismo energetico, che non riesce a trarre energia dai substrati» (M.Hyman, 2017)

I trigger o fattori scatenanti di questa Neuroinfimmazione possono essere diversi, tra cui : autoanticorpi per la presenza di malattie autoimmuni, lo stress cronico, alcune infezioni cerebrali come il CMV o EBV, alterazioni ormonali, ma soprattutto UN’INFIAMMAZIONE INTESTINALE con alterazione del Microbiota ( l’insieme di tutti i microrganismi simbionti, che garantiscono la salute e le corrette funzioni del nostro organismo), con una prevalenza di specie batteriche ad azione proinfiammatoria a discapito di quelli ad azione antinfiammatoria.

È importante sapere che L’INTESTINO rappresenta l’organo, dal punto di vista IMMUNITARIO più importante, perchè contiene la gran parte (circa il 70-80% ) delle nostre cellule anticorpali per cui, se alterato o infiammato, il nostro sistema  Immunitario sarà fortemente debilitato.

In tutto questo un’alimentazione Funzionale, mirata e personalizzata in base alle problematiche di ogni singolo paziente, puo’ essere un ottimo  sostegno per migliorare la Sintomatologia.

Come agire in tal senso?

L’intervento nutrizionale dovrà in primis essere rivolto all’INTESTINO, in modo da  ridurne l’infiammazione ( presente in circa il 70% dei soggetti Fibromialgici ) eliminando per almeno 4-6 settimane, tutti quegli alimenti che la favoriscono, prima di tutto il Glutine e i Latticini.

Sarà importante cercare di rilassare la muscolatura attraverso l’assunzione di alimenti ricchi di POTASSIO come patate, zucchine, fagiolini, agretti, banane.

Agire a livello del Sistema Nervoso ipersensibile, con alimenti ad azione SEDATIVA come  mandorle, pinoli, lattuga soprattutto cotta, basilico, valeriana o songino, valeriana.

Aumentare i livelli di serotonina, neurotrasmettitore ad azione sedativa attraverso l’assunzione di carboidrati complessi, soprattutto a cena poiché, essendo ricchi di triptofano (precursore appunto della serotonina) favoriranno il riposo notturno.

Evitare Il Glutammato e tutti gli additivi e gli alimenti che lo contengono come: estratto di malto, condimento al malto, brodi, condimenti presenti nei cibi confezionati, ecc. Da uno studio del 2016 si è visto essere il maggior neurotrasmettitore eccitatorio del SNC.

Stimolare, drenare e sostenere il fegato che sara’ sicuramente appesantito dai farmaci: gli alimenti più utili in tal  senso saranno  pomodori, carciofi, pesca bianca, tutte le verdure con potassio e la  mela cotta.

Favorire la funzionalita' renale per facilitare l’eliminazione di tutti i cataboliti (farmaci, sostanze tossiche, ecc.).

Sarà indispensabile valutare i dosaggi ematici di VITAMINA D. Nella sua forma attivata, la vitamina D agisce come un vero e proprio ormone, il cui ruolo non si limita, come spesso erroneamente si pensa, alla fissazione del calcio nelle ossa, ma è di fondamentale importanza a vari livelli , cardiaco, endocrino  e del sistema immunitario , perché agisce come  un vero e proprio immunoregolatore . Una sua carenza è stata associata a diversi tipi di malattie, dal diabete all'infarto, dall'Alzheimer all'asma o alla sclerosi multipla.  Purtroppo pochissimi sono gli alimenti che la contengono e non è di facile assimilazione, l’unico modo per poterla assorbire è l’esposizione al sole: basteranno 30 minuti al giorno, soprattutto in questo periodo dell’anno dove il sole non è troppo forte,  sarà importante una  superficie di esposizione il  più ampia possibile ( braccia, gambe, viso, collo  e decollettè). Si è anche visto che se la pelle non è troppo abbronzata , e quindi non vi è troppa melanina, l’assorbimento della vit D è maggiore, la melanina infatti sembra funzioni da schermo e ne limiti fortemente l’assorbimento. Nei casi in cui i valori ematici risultino carenti sarà assolutamente necessaria un’integrazione giornaliera, da stabilire con il proprio medico o specialista. Tuttavia è importante guardarsi dagli eccessi perché a dosi troppo elevate la vitamina D può essere tossica. 

In ultimo, ma non per questo di minor rilevanza, potrebbe essere utile l'utilizzo del MAGNESIO, efficace sia nel  trattamento della sintomatologia dolorosa, sia dei disturbi del sonno, della motilità intestinale e delle contratture muscolari.

 

Bibliografia:
Häuser W, et al. Clin Exp Rheumatol. 2019.
Di Franco M, et al. Clin Exp Rheumatol. 2011.
Salaffi F, et al. Reumatismo. 2012.
Arcari Morini D, Aufiero F, D’Eugenio A. Nutrizione e funzioni organiche. Collana di Bioterapia Nutrizionale, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2003.

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